sabato 7 marzo 2015

Invito alla lettura (e non solo)

In questo articolo vorrei parlare un po' di me. O meglio, di quello che mi piace. Se mi segui da un po' o se sei capitato ora qui per la prima volta avrai certamente capito che mi piace leggere. Ma gli argomenti che tratto in questo blog, i libri che recensisco, sono solo una parte delle mie letture, letture che alterno in base a momenti e periodi della mia vita. Non solo libri che spaziano sull'argomento “crescita personale” dunque, ma anche per esempio romanzi classici, fantascienza (un vecchio amore che non mi ha mai abbandonato), libri che trattano di misteri come archeologia proibita, alieni, cospirazionismo, storia, e recentemente anche letture che riguardano l'economia e la finanza. Insomma un po' di tutto. Le letture che richiedono un impegno minimo da parte mia, libri che posso definire di intrattenimento come i romanzi, me li godo soprattutto quando sono a riposo, mentalmente parlando. In vacanza ecco che mi piace leggere qualche bel romanzo classico o qualche piacevole avventura planetaria, mentre quando sono a casa ecco che mi dedico a letture più impegnative, libri formativi, saggi, manuali ed altro. Perché scrivo questo? Beh, credo che la lettura, o per meglio dire i libri, siano una delle più grandi ricchezze che possediamo ai giorni nostri. Possiamo trovare di tutto, anche gratuitamente se vogliamo, (pensa solo alla biblioteca della tua città, o a biblioteche virtuali dove poter scaricare gratis romanzi di pubblico dominio, la mia preferita è Liber Liber), e comunque l'acquisto di un libro ha veramente un impatto lievissimo anche sulle finanze più strette. I libri ci sono sempre stati ma mai come in questo periodo storico sono alla portata di tutti, almeno per noi occidentali. Il problema è l'impegno che ognuno deve assumersi per apprendere la conoscenza tramite i libri. Ma perché i libri sono una ricchezza? Perché un libro aumenta il tuo valore e la tua conoscenza, qualità che possono trasformarsi col tempo in ricchezza. Se hai un hobby e leggi anche due libri al mese che parlano di quell'argomento, nel giro di qualche anno diventi un vero esperto di quel settore, e magari col tempo puoi mettere a frutto il tuo sapere, e forse arrivi a farne una professione. Finalmente puoi lavorare e guadagnare per vivere facendo quello che ti piace (sempre che il tuo hobby non sia cambiato, succede!). Questo vale per i libri formativi, i saggi, i manuali, ma i romanzi a che servono? Il romanzo amplia le nostre vedute, ci fa uscire dai nostri schemi, almeno in quei momenti che siamo immersi nella lettura. Immaginiamo, anche visivamente, di partecipare a quella storia e, come forse saprai, le cose immaginate sono interpretate come vere da parte del nostro cervello. L'inconscio infatti non fa differenza fra eventi realmente vissuti ed eventi vividamente immaginati. Pensa un po', puoi assorbire molteplici esperienze solamente leggendo storie scritte da altri. Anche per la fantascienza vale questo, anzi, ho sempre pensato che sia un genere, forse “il genere”, che meglio di tutti ci aiuta ad ampliare le nostre vedute rispetto al mondo. Ci aiuta ad infrangere quei limiti tipici delle nostre convinzioni assorbite durante il nostro apprendimento famigliare, scolastico, sociale, ecc. Ti accorgi che nell'universo nulla è impossibile, e tutto è già avvenuto. Secondo certi autori se una storia è stata immaginata da una mente, questa storia esiste realmente, o è esistita, da qualche parte in questo nostro immenso universo. Se immaginiamo e viviamo intimamente una storia che leggiamo ecco che ne facciamo l'esperienza, così non necessitiamo (in teoria) di esperire nella realtà quella situazione o quell'esperienza da noi letta. Ecco perché è utile leggere anche romanzi e storie. E magari ci accorgiamo che se la storia è particolarmente commovente ci ritroviamo al punto di piangere (come quando guardiamo i film drammatici). È la nostra anima che si commuove! Avrai sentito che secondo la LOA (legge di attrazione) è fondamentale pensare sempre a cose positive, pensare al meglio, essere ottimisti e cercare di fuggire le cose spiacevoli e negative. Bisogna, secondo me, fare dei distinguo. Molti pensano che il dolore, il dramma, la sofferenza siano cose da fuggire a tutti i costi. Queste persone cercano di vivere sempre e comunque nella spensieratezza, cercando di evitare questi sentimenti come se comportassero un male assoluto. In realtà, come in tutte le cose, è opportuno essere in equilibrio. Onorare, come chiarisce l'astrologia esoterica, Saturno, dio severo e dispensatore di prove difficile e non sempre piacevoli, e Giove, dio benigno che dona prosperità, gioia e benessere. Attenzione, non sto dicendo che devi cercare di essere tenebroso, triste o addolorato, sto dicendo che se ti capitano cose spiacevoli probabilmente non hai onorato il lato oscuro di te stesso, o forse è meglio dire che non hai esperito quell'esperienza che ti sta capitando. La LOA parla in realtà di non attaccarsi a emozioni negative, che è diverso. Queste sì che sono da fuggire il più possibile (rabbia, rancore, vittimismo, lamentela, sai di che parlo...). Ma se devi commuoverti ascoltando un melodramma musicale, guardando un film drammatico o leggendo un romanzo triste ecco che stai facendo un'esperienza positiva, stai onorando la parte divina rappresentata da chi ancora soffre e vive nel dolore, e stai onorando il tuo lato oscuro che ha ancora bisogno di fare determinate esperienze. E soprattutto cerca di essere in equilibrio: divertiti, ridi, commuoviti e ogni tanto piangi...

Nessun commento:

Posta un commento