sabato 27 dicembre 2014

La fisica del successo di Natalie Reid

La realtà è un'illusione! Che implicazioni ha questa affermazione sulla nostra vita quotidiana? Che il mondo che vediamo sia illusorio, non sia reale, oramai è un dato di fatto assoluto, una verità dimostrata anche scientificamente. Antiche culture lo hanno sempre saputo. Nella cultura indiana la realtà illusoria, quella in cui viviamo è chiamata “Maya”, nella cultura tolteca viene definita “Mitote”, tanto per citarne alcune. Nei nostri tempi, dove il “virtuale” è un qualcosa di cui abbiamo a che fare quotidianamente (basta pensare al computer, a internet, ai video games, ecc.), si parla molto di matrix, la matrice. L'influenza è senz'altro stata data anche grazie al film omonimo, il bellissimo film dove in un futuro dominato da macchine l'uomo vive in una realtà illusoria, in un sogno, la matrice appunto. Il film tra l'altro è ricco di spunti filosofici ed esoterici, i nomi stessi dei protagonisti per esempio, o i messaggi subliminali che si vedono in alcune immagini, e aldilà della storia in se stessa, tipicamente fantascientifica, i messaggi per farci pensare sono molti. Viviamo in una matrice, una realtà virtuale. Prima dicevo che anche la scienza è giunta alla medesima conclusione, e non parlo di scienza degli ultimi anni, ma leggi scientifiche che ormai hanno un secolo di vita. Fisica quantistica. Il succo di questa scienza dice che nulla è reale fino a quando noi non lo osserviamo. Se nessuna coscienza osserva un oggetto questo esiste solo come probabilità. In tempi più recenti anche le teorie degli universi multipli hanno preso piede e non solo. La fisica di Bohm ha dato un ulteriore scossone a tutti quei scienziati che hanno mantenuto un ideale più deterministico, più classico diciamo. Infatti queste novità scientifiche sono dure da digerire proprio perché implicano anche una serie di dilemmi e paradossi di difficile soluzione. Ma ti ricordo che queste nuove leggi scientifiche hanno avuto comunque tutta una serie di sperimentazioni pratiche che hanno convalidato le teorie, per cui non stiamo parlando di mera teoria speculativa. Ma torniamo a noi. Quanto vale l'assunto che il mondo sia illusorio per la mia vita e quotidianità? Cosa me ne faccio di questa verità? Se vado a sbattere contro un muro non mi sembra irreale, lo sento benissimo che fa male, e allora? E allora, ripeto, che cosa me ne faccio di queste teorie? Bene, ecco come posso usarle. Se sono convinto che la realtà è illusione, e abbiamo visto che le tradizioni esoteriche lo hanno sempre detto e ultimamente anche la scienza lo dice (per cui soddisfo sia la mente intuitiva, creativa, sia la mente logica e razionale), allora io posso modificare tale realtà. Se la realtà in cui vivo non è reale ma semplice illusione, o si può definirla anche virtuale, allora io ho il potere di modificarla a mio piacimento. Attenzione, il fatto che la realtà sia illusoria, virtuale non significa che non esiste ma significa che semplicemente è modificabile. Alla fin fine l'unico aspetto di noi che veramente esiste è la coscienza, tutto il resto è virtualità, illusione, è la matrix. Questo libro è una lettura scorrevole, nel quale si possono cogliere due aspetti collegati ma distinti: un aspetto riguarda le spiegazioni e i dati scientifici della fisica quantistica, e l'altro aspetto è un insieme di nozioni di psicologia, tecniche comportamentali e meditazione, queste sono sintetizzate in un metodo in cinque passi ben spiegato e corredato da esercizi. L'autrice ribadisce più volte che non è necessario capire la fisica quantistica per mettere in pratica le tecniche descritte nel libro. I dati e le leggi scientifiche servono se non altro per quelle menti tipicamente razionali che non riescono ancora ad afferrare e capire l'aspetto creativo e apparentemente illogico dell'universo. Comunque tali spiegazioni scientifiche risultano comprensibili anche per chi è digiuno di fisica e materie scientifiche. Si parla della doppia natura delle particelle (materia e onda), di collasso d'onda, delle leggi di Heinsenberg, di Bell, degli studi di Schrödinger (e del suo famoso gatto), e per finire si arriva a parlare della possibilità degli universi multipli e si percepisce anche un concetto che si avvicina molto alla filosofia del solipsismo (“la credenza secondo cui tutto quello che l'individuo percepisce venga creato dalla propria coscienza” da Wikipedia). Il metodo proposto non dice molto di nuovo per uno che è addentro a tali sistemi di miglioramento personale. Gira e rigira le cose sono sempre quelle, magari esposte in modi diversi, ma le stesse regole si possono trovare anche in altri sistemi (mi viene in mente la pnl per esempio). Il primo dei cinque passi, tanto per dire, parla dell'assunzione della propria responsabilità, cosa detta e ribadita da molti, semplice da capire ma però alquanto difficile da mettere in pratica per molte persone (e chi non lo mette in pratica di solito si lamenta, accusa e incolpa gli altri, critica, ecc.). Si trovano poi storie ed esperienze di persone che hanno messo in pratica tale metodo e i risultati da loro ottenuti. Rimane il fatto che sia una lettura illuminante per chi magari non sa molto di queste cose, e anche per chi ne sa, la lettura, a mio avviso, rimane piacevole e scorrevole. Conferma molte cose e ne chiarisce altre. La parte scientifica è una carellata con spiegazioni chiare, semplici ma nello stesso tempo sufficientemente piene di contenuto. Un libro non eccezionale ma che merita la lettura.
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venerdì 19 dicembre 2014

I maestri raccontano di Osho

Ogni epoca ha avuto i suoi maestri, i suoi profeti ed illuminati. E guarda caso quasi tutti sono stati condannati, criticati, giudicati. Sembra proprio che l'uomo, quando è allo stadio appena al di sopra della bestia, non sappia far altro che sprecare le proprie forze ed energie per giudicare, e questo perché ama mantenere lo status quo, la stasi, l'immobilità. Essere un conservatore piace a questo essere che ha molto di umano e poco di divino. Ma mi correggo, il divino c'è eccome, (anche se abbiamo a che fare con il più crudele criminale senza cuore che esista), ma questa parte divina non si vede, è soffocata sotto quintali di “cose terrene” effimere e temporanee. Allora quando all'uomo piace mantenere le cose come stanno, l'immobilità, il non cambiamento, è perché magari ha raggiunto un suo equilibrio. Ha una casa, sudata con fatica, dei beni, ha una famiglia, ma non solo, ha delle credenze, delle idee sulla vita e sul mondo, di solito idee molto discutibili. E se arriva qualcuno a mettere in discussione tutte queste cose? Ecco che il nostro misero essere umano si “caca nelle braghe”, ha paura. Se la fa letteralmente addosso. E così se la prende con questo maestro che non è altro che lì per aiutarlo. Ma questo maestro dice delle cose pericolose. Gli dice che tutte quelle cose a cui tiene il nostro povero uomo sono solo illusioni, sono temporanee, anche le cose in cui crede sono un nulla. Non è che sono cose inutili in questa vita, ci mancherebbe, ma non sono fondamentali. E poi l'universo è un continuo mutare, il divino e l'esperienza del divino sono una continua trasformazione, altro che immobilità. E allora ecco che il nostro miserabile (continuo a cambiare aggettivo, vediamo!), dato il suo cuore sa molto bene che tutte queste parole sono vere, non le vuole sentire con la testa. No, no... Allora cascherebbe tutto. Il teatrino delle marionette casca giù e rivela proprio quello che è in realtà: un teatrino. Cosa fare? Il meschino se la prende col maestro. In epoche buie lo fa fuori senza tanto pensarci, in epoche magari un pochino più “democratiche” lo denigra. “Ci saranno delle cose che fa questo maestro che sono criticabili, attacchiamolo lì! Giudichiamolo e facciamo sapere al mondo intero che razza di personaggio è”. E questo è più o meno quello che è capitato a Osho, maestro molto criticato, addirittura tacciato da alcuni come un demone. Ma cosa mai faceva? Parlava liberamente di sesso. Finalmente un maestro che parla di sesso senza farsi dei problemi, io dico. Possedeva una collezione di Rolls Royce (un centinaio). Quando qualche milionario voleva regalare qualche cosa a Osho gli regalava una RR. E qui uno non preparato potrebbe dire: “Ecco vedi, anche lui amava il lusso, fare il figo con la macchina, e poi non una, ma cento addirittura. Non poteva dare quei soldi ai poveri?”. E perché? Tu hai dato dei soldi ai poveri? E se sì perché giudichi? Ma la spiegazione vera sta nel capire che quando trascendi il mondo, il materiale, è lo stesso se sei ricco o povero. È uguale. Non ha importanza vivere nel lusso o vivere in una grotta senza nulla. È una scelta. Non ha ripercussioni sul tuo stato spirituale. Quando sei illuminato, risvegliato, puoi scegliere come vivere, e questo non ha importanza. E poi un povero non può diventare ricco per un tuo intervento, non lo sarà mai, a meno che egli stesso non cambi il suo stato interiore di povertà (e a meno che il fatto di essere povero non sia una scelta consapevole e matura, ovvio). Attenzione, non sto affermando che non va bene fare beneficenza, aiutare in denaro chi è in difficoltà o fare dei doni, no, non sto dicendo questo, dico solo che chi veramente trae beneficio da questo scambio non è colui che riceve ma colui che da, e non parlo di un insignificante sollievo di coscienza, è più che altro una ragione energetica. Osho questo lo sapeva benissimo. Interrogato una volta sulla sua collezione di macchine, ha detto pressapoco queste cose e ha aggiunto anche che quel suo atteggiamento fungeva da filtro, molte persone che non avrebbero capito non sarebbero andate da lui, aveva fatto una specie di “spremitura”. E questo vale anche per i bellissimi orologi che era uso portare ai polsi. Stiamo sempre a giudicare ma l'atto del giudizio è sbagliato a priori poiché non conosciamo tutte le sfumature della vita, dei pensieri delle persone. A chi ha letto almeno qualche libro di Osho non passa neanche per la mente di giudicarlo, era risvegliato e basta! Non si può non apprezzare la profonda verità, saggezza, franchezza e autenticità che sprigiona dalle pagine delle sue opere che, per chi non lo sapesse non sono libri scritti di suo pugno ma trascrizioni dei discorsi che teneva ai suoi discepoli su svariati argomenti. Non si può non apprezzare anche la cultura di questa figura carismatica. Le cose le sapeva eccome. In questo libro sono raccolte delle parabole, delle storielle che provengono dalla saggezza hindu, sufi, tao e zen. Sono storie brevi, spesso simpatiche e piene di humor, accompagnate dalla spiegazione del maestro stesso che approfondisce e spiega quello che la storia stessa ha da dire. Alla fine del libro vi sono due racconti di gioventù di Osho stesso e il resoconto della giornata della sua illuminazione ricevuta, se si può usare tale termine, a 21 anni. Un libro di saggezza da leggere, meditare e soprattutto cercare di mettere in pratica.
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lunedì 15 dicembre 2014

Il digiuno per la propria salute di Nicole Boudreau

Siamo tutti d'accordo che la priorità, la cosa più importante di questa nostra vita sia la salute. Quante volte avrai sentito la frase: “...l'importante è che ci sia la salute”. Tutto il resto rimane in secondo piano. La cosa più importante è la salute, poi viene il buon cibo, il sesso, le vacanze, i divertimenti, i soldi... In realtà non risulta molto vera questa frase. Non si può mettere sulla stessa bilancia la salute e una relazione sentimentale per esempio, oppure la salute con l'affetto dei propri cari. È più importante il tuo braccio destro o la tua gamba sinistra? Ovviamente tutte e due. E così non possiamo mettere la salute al primo posto e trascurare gli affetti, i soldi, il sesso, il buon cibo, ecc. Sono tutte cose importanti, tutte sono sullo stesso piano, abbiamo il diritto di godere di tutte queste cose e se qualcuna ci manca? Beh, la responsabilità è solo nostra. Ora vorrei parlare proprio della salute (dopo averti fatto notare che non è più importante di altre cose ma più o meno sullo stesso livello). Se non siamo in salute la colpa non è del medico che non sa curarci, neanche della medicina che non ha tutte le risposte, e nemmeno dell'aria e dei cibi inquinati. La responsabilità è solo nostra. La salute si guadagna giorno per giorno, e ci si sforza (solo all'inizio, poi lo sforzo scompare) quotidianamente per mantenerla. La medicina moderna non può avere tutte le risposte. Nel passato non esisteva l'attuale medicina eppure la gente guariva o moriva, più o meno come avviene ora. Questo succede anche attualmente fra quei popoli che adottano, per esempio, la medicina sciamanica come strumento per guarire. Anche qui successi e fallimenti. Allora da che cosa dipende? La medicina è solo un mezzo, nulla di più. Può funzionare oppure no. Il segreto dove sta? Beh, il segreto siamo noi. Credo fermamente che il segreto sia racchiuso dentro di noi, ovvero nella nostra mente e in quello che crediamo interiormente. Tanto per affermare qualche cosa di estremo: dato che siamo cresciuti in una civiltà dove l'aspettativa di vita sia più o meno di 75, 80 anni è normale che appena arriviamo a quell'età accettiamo di morire. Se fossimo cresciuti in una civiltà dove la vita fosse di 200, 300 anni probabilmente arriveremmo a quell'età. È un esempio estremo ma molto valido. Arrivati ad una certa età sappiamo di dover morire prima o poi, e così facciamo. Il grosso guaio che ci riguarda (mi riferisco a tutti noi esseri umani che viviamo in questi tempi) rimane comunque il fatto che ci laviamo le mani su molte cose. Non ci assumiamo la responsabilità di noi stessi, della nostra salute, della nostra vita, non mettiamo in discussione nulla, accettiamo quello che ci è imposto alla nascita, e naturalmente moriamo e ci ammaliamo perché così è. Invece non è vero! Io metto in discussione quasi tutto. In passato qualcuno mi ha detto che ci sono gli alieni, beh, potevo pensare che erano tutte stupidaggini, o potevo non interessarmi a questo argomento (come ho fatto per molti anni), ma invece ad una certa età mi sono documentato a destra e a manca e mi sono dato delle risposte. Questo è solo un esempio che vale anche per la salute e la malattia, per il cibo e il digiuno, ecc. ecc. Il segreto rimane uno solo: metti in discussione tutto quello che ti dicono, (anche quello che leggi qui naturalmente). Parliamo di salute e precisamente di digiuno. Eh sì, perché le due cose sono molto legate fra loro. Alcuni autori sostengono che il cibo sia un optional per i nostri corpi, ora dico due cose: prima di bollare questa idea come inverosimile magari documentati, cioè metti in discussione il fatto che sia veramente necessario alimentarsi per vivere, e poi questo sarà un argomento che tratterrò in articoli futuri (per cui rimani in contatto se sei interessato). Torniamo a noi. Come raggiungere la salute con il digiuno. Questo libro è interessante perché tratta l'argomento dal punto di vista razionale e causalistico. Mentre siamo a digiuno il nostro organismo ha il tempo di smantellare tutti quei raggruppamenti di cellule e di molecole che in verità non ci servono per la nostra esistenza. Queste cellule, molecole, tessuti, ecc. sono responsabili dei nostri guai, soprattutto quelli cronici (ed infatti è proprio nella malattia cronica che la medicina ufficiale è fallace). Questo processo interessante è chiamato autolisi. Il nostro organismo, nella sua saggezza, comincia a “bruciare” ed eliminare questi conglomerati inutili che sono la vera causa delle nostre malattie (e queste sostanze contengono tossine, metalli pesanti, parassiti, ecc.). Mentre ci alimentiamo tutto questo smaltimento non avviene poiché il corpo è troppo occupato a digerire ed assimilare le sostanze nutritive, avviene, diciamo così, un pochino durante il sonno notturno dove vi è un piccolo periodo di digiuno quotidiano. Ma purtroppo questo nella maggioranza dei casi è insufficiente. Il digiuno risulta essere la tecnica più veloce, a buon mercato (anzi, si guadagna risparmiando sul cibo) ed efficace che esista. Ma purtroppo richiede anche una certa dose di volontà. Non è da tutti praticare un digiuno, che per essere efficace deve svolgersi per svariati giorni. Siamo troppo legati al cibo, troppo occupati a sollazzare le nostre papille gustative, a provare orgasmi gustando cibi strani e saporiti. È la cultura dei nostri tempi (basti vedere quanti programmi televisivi hanno come argomento l'alimentazione). E poi c'è la credenza che il cibo ci aiuta a vivere sani, a sostenerci, si mangia quando si è ammalati (e dovrebbe essere il contrario, basta osservare gli animali o i bambini piccoli che rifiutano il cibo in questi casi), insomma ci è tutto contro. Sono tutte credenze, allora mettiamole finalmente in discussione! Il libro è una piacevole carellata di storie personali, mai noiose, e di molti paragrafi interessanti su domande che possono sorgere a chi pratica un digiuno. Molti gli esempi di guarigioni che si possono ottenere con questa metodologia, ci si libera perfino da vizi quali l'assunzione di cibi nocivi, l'eccesso dei cibi stessi e il consumo di alcolici e fumo. È necessario associare al digiuno anche il riposo assoluto poiché tutte le nostre energie devono essere indirizzate agli organi interni e non ai nostri muscoli. Non viene trattato l'aspetto spirituale del digiuno stesso, appena appena accennato, ma questo non è lo scopo dell'autrice. Una lettura interessante che invoglia ad intraprendere questa tecnica antica, economica ed efficace. Naturalmente bisogna essere in salute e se si hanno problemi gravi sarebbe meglio essere monitorati da degli esperti, (esistono infatti, anche in Italia, delle cliniche del digiuno). Chiudo suggerendoti magari il digiuno di un giorno la settimana, cosa ne dici? Oppure, in questo giorno, l'assunzione di qualche frullato di frutta fresca bio e basta. Anche questo aiuta. Buon digiuno!
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sabato 6 dicembre 2014

Il potere del cervello quantico di Italo Pentimalli e J. L. Marshall

Ti è mai capitato di affermare una cosa e di sentire una discordanza o un'incongruenza? Di solito questa sensazione si presenta con una risposta fisica, lo stomaco che si contrae, un brivido lungo la colonna oppure anche una sorta di voce interiore che nega in qualche modo l'affermazione o il pensiero che abbiamo creduto essere nostro. Se durante la nostra vita siamo stati dei buoni osservatori della nostra fisiologia non possiamo non aver notato queste risposte che in qualche maniera negano quello che abbiamo detto o pensato in maniera consapevole. Semplicemente i nostri pensieri volitivi non sono allineati alla nostra intelligenza corporea o alla nostra mente subconscia. Il subconscio appena sente questa cosa è come se dicesse: “Ehi, ma questo non è vero. Che cosa stai dicendo?”, e subito manda un segnale, fa contrarre qualche muscolo, oppure è come se ci parlasse all'orecchio. E così noi ci sentiamo fuori centratura, disallineati. Vorremmo credere a qualcosa ma in realtà crediamo all'esatto opposto, e questo opposto non è poi molto vantaggioso per noi. Jung diceva più o meno: “Rendi conscio il tuo subconscio altrimenti dominerà la tua vita e tu lo chiamerai destino”, che citazione illuminante. È da diverso tempo che mi occupo di studiare la mente umana, è un argomento che mi appassiona e devo dire che alla luce delle nuove teorie ho scoperto una delle strade più semplici, pratiche ed efficaci per cambiare in meglio la nostra vita, ottenere dei risultati tangibili e, perché no, soddisfare i nostri desideri. La cosa interessante è che questo tipo di studio (mi riferisco a quella che potremmo chiamare nuova psicologia) è fondamentalmente pragmatico, cioè lo scopo è quello di poterlo utilizzare tutti, non c'è nulla di complicato, basta avere un minimo di buona volontà e capire qualche metodo, tecnologia o tecnica. Chi mi conosce per esempio sa che non sono un credulone o un visionario ma sono una persona con una base razionale e logica. Se studio e metto in pratica per esempio Ho'oponopono devo capire perché funziona. Certo ci vuole anche una certa dose di fede, chiamiamola così, ma io so perché Ho'oponopono funziona, anche da un punto di vista razionale e logico. Ci credo razionalmente (perché ho capito il meccanismo “scientifico” della sua efficacia) e ci credo anche per un atto di fede (semplicemente mi affido al fatto che il metodo funziona senza giudizi di sorta). Certo non c'è bisogno di darsi delle spiegazioni razionali, il metodo funziona lo stesso, ma per una mente come la mia (che ha una base logica), può essere d'aiuto sapere anche il perché funziona. Bene arrivo al libro in questione. Fra tutte le letture che ho fatto questo libro è l'unico che spiega in maniera scientifica e logica il funzionamento della nostra mente e le ultime scoperte della fisica, e soprattutto lo fa in maniera chiara, completa ed accessibile a tutti. Questo devo ammettere è il suo maggior pregio. Due capitoli dedicati proprio al funzionamento della mente e alla sua programmazione, cioè a come ci sono entrate nel cervello certe credenze durante tutta la nostra vita e al fatto che queste credenze ci “controllino” continuamente. Moltissime ci sono utili sennò non potremmo vivere, per esempio la credenza che il fuoco brucia è una bellissima credenza con un indice di verità quasi assoluto. Altre credenze hanno un indice di verità abbastanza relativo, per esempio le credenze dovute alla cultura dove siamo cresciuti, alla religione, le credenze politiche e via discorrendo. Altre credenze di origine personale sono ancora più nocive ed inutili, se per esempio ho la credenza che le persone dell'altro sesso siano tutte inaffidabili difficilmente potrò vivere una storia sentimentale appagante. Gli autori indicano quattro fonti di programmazione del cervello, la cultura, i media, gli altri e se stessi. Un successivo capitolo è dedicato alla scienza dell'impossibile. Qui ho trovato delle spiegazioni sulla nuova fisica veramente descritte in maniera ottima, spiegazioni adatte anche per chi di fisica non capisce un tubo. Questo capitolo serve fondamentalmente per farci afferrare l'idea che il nostro cervello, o meglio i nostri pensieri influenzano la realtà. Come questo avviene è spiegato chiaramente nel libro, e non si può non capire. Certo che queste cose non sono nuove. Maestri, religioni, filosofie del passato e del presente lo hanno sempre detto. Mancava però l'appoggio scientifico che oramai noi abbiamo la fortuna di avere. Il cuore del libro però sta tutto nell'ultimo capitolo che spiega un metodo, messo a punto dai due autori, che serve a riprogrammare il cervello a nostro vantaggio. Questo metodo è suddiviso in sette passi, è molto semplice e chiaro (non lo descrivo per correttezza) e a mio avviso, come affermano gli autori e chi l'ha già sperimentato, molto efficace. L'unica pecca è probabilmente dovuta al modo di sostituire le nuove credenze ottimizzanti, al posto di quelle vecchie e limitanti che avevamo, modo dicevo basato sulla ripetizione. Questo metodo richiede, come affermano anche gli stessi autori e come dice la parola stessa, una continua ripetizione, per cui un certo tempo più o meno lungo. Vi sono altri metodi che cambiano le credenze in maniera più veloce, per esempio l'Eft, o meglio ancora Psych-K®. Quest'ultima tecnica cambia la credenza in una sola seduta e rimane il sistema, fra quelli che conosco, più efficace e veloce di tutti, però, data la procedura un pochino elaborata, richiede l'aiuto di un facilitatore. Nulla toglie però al metodo “Potere del cervello quantico” il fatto che sia un sistema interessante, utile e semplice da mettere in pratica, e l'insieme dei passi offre, fra cose che gli addetti ai lavori sanno già, anche qualche spunto e novità. Un libro che consiglio vivamente e che ho trovato molto interessante che ha confermato molte cose che già conoscevo ma mi ha regalato anche diverse importanti novità. Chiudo dandoti un suggerimento: Italo, uno dei due autori, è il fondatore del sito Piuchepuoi, un sito ricco di materiale formativo. Iscriviti alla newsletter poiché riceverai periodicamente delle offerte e degli sconti, a volte anche interessanti, per dei prodotti molto utili creati da persone molto ben preparate.
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