giovedì 31 luglio 2014

Il puzzle della vita di J. Rohn

Un motivatore, un formatore, un coach è quella persona alla quale ci si affida per un determinato tempo e questa persona ha la particolarità di aiutarci a cambiare in meglio la nostra visione della realtà. Questo cambiamento di percezione della realtà esterna rispecchia la nostra interiorità che si modifica mano a mano che attuiamo determinate tecniche, facciamo nostre certe verità e credenze, miglioriamo la nostra autostima, che non è altro che un'accettazione totale di noi stessi e amore di sé, in pratica diventiamo persone di successo. Successo non significa certo mettersi in mostra e diventare famosi, significa fare quello che realmente si vuole fare, significa anche essere felici, soddisfatti e appagati della vita che si sta conducendo. Per arrivare a questo il segreto è in definitiva quello di allineare lo scopo conscio e consapevole con le credenze inconscie e naturalmente con il benestare della nostra parte spirituale. Tutto questo è stato capito dai più grandi formatori sia passati che presenti, basta leggere i libri che ci hanno lasciato, tutti parlano dell'importanza spirituale di noi stessi. Magari usano approcci e metodi diversi, certo, ma una certa dose di spiritualità la ritroviamo sempre. Il successo, la ricchezza, il benessere, anche il lusso sono spesso qualità mal viste da chi non le possiede, molto probabilmente vi è una certa dose di invidia. Però tutte queste qualità appartengono spesso a persone che sono allineate con una missione spirituale di altruismo. Il succo è questo, chi si dedica agli altri in qualsiasi ambito o settore vedrà riconosciuti i propri sforzi con un ritorno di ricchezza e successo. Per esempio pochi sanno che Madre Teresa ha lasciato un patrimonio personale di diversi milioni di dollari. Questo viene taciuto perché secondo il pensare comune tutta questa ricchezza è incompatibile con una vita spirituale, ce lo insegna anche la chiesa deviata. Madre Teresa sapeva certamente che la ricchezza amplifica le qualità di chi la possiede. Anche Osho lo sapeva. Chi ha letto i suoi libri avrà certo percepito la grande spiritualità di questo grande maestro contemporaneo. Però molti lo hanno condannato e criticato perché usava portare orologi costosi e aveva una collezione di un centinaio di Rolls Royce. Cosa significa questo? La credenza culturale che associa la spiritualità con la povertà è una delle cose più deleterie che ci siano al mondo, che ha provocato e che provoca tuttora sofferenza e dolore a milioni di persone.
Ma vediamo un po' questo libro. Jim Rohn è considerato un padre motivazionale di alcuni autori famosi che sono venuti successivamente. Figure come A. Robbins, M. V. Hansen, J. Canfield e B. Tracy riconoscono a questo autore il merito di aver influenzato in meglio la loro vita e la loro carriera. Questo libro può essere definito un libro di self help, uno di quei libri che motivano e danno una spinta a cambiare e a metterci in azione. Una lettura che dona entusiasmo ed energia. Infatti fa proprio parte dell'insegnamento dello stesso Rohn, cioè uno dei consigli che dà egli stesso è proprio quello di leggere libri sulla formazione, questo per ampliare la nostra filosofia personale che non è altro che quello che sappiamo e che impariamo. La filosofia personale è la prima delle cinque tessere che vengono descritte come le tessere fondamentali per il successo nella nostra vita, successo materiale, mentale ed emozionale. La seconda tessera è l'atteggiamento, cioè come ci sentiamo rispetto a quello che sappiamo, e qui entrano in gioco le emozioni. La terza tessera descritta da Rohn è l'azione. Se le prime due tessere sono importanti la terza è fondamentale. Senza azione non ci sono risultati. La quarta tessera riguarda i risultati. Saper analizzare i risultati attuali ci indica la via per continuare in quella determinata direzione oppure aggiustare il tiro oppure ancora cambiare percorso. La quinta tessera è lo stile di vita che non è altro che l'insieme di filosofia, atteggiamento, azione e risultati. È anche un riflesso di chi e cosa siamo.
La lettura è piacevole, ricca di spunti ed insegnamenti. Il messaggio del libro è in definitiva uno soltanto, Rohn sprona il lettore a fare qualcosa di veramente importante nella propria vita, lo invita a mettere a frutto il talento o i talenti che gli sono stati dati e come nella famosa parabola riconsegnarli al padrone dopo averli fatti fruttare. A quel servo che non ha saputo fare ciò, il padrone toglie quel talento perché “a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha”. Il libro termina con una frase evangelica destinata a quelli che hanno saputo mettere a frutto la propria vita: “...ben fatto, servo buono e fedele!”. Se non è spiritualità questa...
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